IL DALAI LAMA E GLI UOMINI DELL’OCCIDENTE
“Quello
che mi ha sorpreso di più negli uomini dell’Occidente
è che perdono la salute per fare i soldi
e
poi perdono i soldi per recuperare la salute.
Pensano
tanto al futuro
che dimenticano di vivere il presente
in tale maniera che non riescono a vivere
né il presente, né il futuro.
Vivono
come se non dovessero morire mai
e
muoiono come se non avessero mai vissuto”
Penso che le parole del Dalai Lama descrivono a pennello
quello che è il vivere dell’uomo moderno. Parole vere, che seppure sintetiche,
dovrebbero farci riflettere molto, che poi infondo è la ragione per cui ho deciso per questo blog. Passiamo la nostra
esistenza in questo mondo che ci rende schiavi del Dio Denaro, un Mondo troppo materialista,
capitalista, un Mondo innaturale. Questa è la squallida realtà. Io ad un certo punto l’ho
capito, forse perché ho vissuto in una famiglia che ha fatto sacrifici, ma comunque non riesco a trasmetterlo agli altri.
Per alcuni forse saranno delle considerazioni banali,
ma forse fanno parte di quella schiera che non ha sopportato sacrifici. Forse
per loro, i sacrifici, gli hanno fatti gli altri e non se ne sono accorti. Oggi le persone più ponderate sono quelle
che pensano in modo onesto a studiare, trovare un buon lavoro per poter
crescere al meglio (si parla sempre di denaro) i propri figli, anche se tutto
ciò va completamente contro ogni ideale. Questo sarebbe la prospettiva del meglio.
E il peggio allora? Come possiamo essere così schiavi nella nostra apparente
libertà?
Un giovane combattivo può credere in stesso, avere la
forza di impegnarsi in quello che crede, per concedersi un futuro diverso, o
per lo meno un futuro, tra le mille difficoltà che spesso ti spezzano le gambe.
E allora?
Le parole del Dalai Lama sono parole belle e sagge, dette
anche molto bene. In poche righe ha concentrato una serie di notevoli principi sui quali
si potrebbe scrivere all’infinito. Ci fa capire che viviamo con tanta avidità ,
pensando al futuro senza goderci il presente, che passa velocemente e diventa
solo passato, senza significato. Ritengo sia vero che non sappiamo apprezzare
la vita di tutti i giorni, la quotidianità, che se fosse vissuta serenamente sarebbe bella. Il poter vivere la vita che vorresti ti permetterebbe di
elaborare cose profonde e riflessive, intense e ahimè vere. Invece ci alziamo
al mattino facciamo sempre le stesse cose robot, sogniamo di comprarci l’ultimo
telefonino e il giorno dopo ricominciamo, in fretta, stressati e corriamo,
corriamo, corriamo. Il risultato è che siamo tutti insoddisfatti, soprattutto i
più giovani, che finiranno tutti allo stesso modo, cioè come gli adulti di oggi che
corrono senza sapere perché. Non sappiamo vivere diversamente con altre
ideologie. Tutti aggrappati a misere ideologie, rassicurati da materiali
certezze, consapevoli di non far nulla per cambiare. Un comportamento veramente
meschino.
Questa mia riflessione, per dire la mia, ovvero che sembra che l’umanità
ha dimenticato il soggetto dell’umanità stessa, cioè l’uomo. Oggi non sei più
quello che sei ma quello che hai. La
bramosia di possedere. Queste sante parole del Dalai Lama, sono parole
ispirate da un uomo che ha difeso il suo Credo, vivendolo con semplicità. Una
lezione per noi uomini, soprattutto quelli occidentali, che amiamo complicarci
la vita, riuscendo raramente a gustarne delle gioie vere della vita. Già Seneca
lo aveva compreso, migliaia di anni fa: "vivere il presente nel miglior modo
possibile”.
Chissà se poi gli orientali hanno un altro modo di vedere
la vita. Forse noi diamo troppa importanza ai soldi e loro no. Viviamo per
accumulare una ricchezza inutile e sacrifichiamo tutto per lasciare poi tutto. Se
penso un po’ alla storia, c’è stato un occidentale che ha cercato di vivere come professa il Dalai Lama, e all’inizio fu preso per pazzo. Parlo si San Francesco.
I Grandi uomini hano cambiato il mondo e lasciano testimonianze
che non andranno mai perdute. I piccoli uomini credono che tutto sia dovuto.
Concludo pensando che l’uomo di oggi pretende sempre di più senza soffermarsi a
pensare che la vita è solo una e qui su questa terra siamo solo di passaggio. Non dobbiamo
cercare affannosamente una felicità ovunque, nelle futilità, ma dovremmo guardare
dentro noi stessi. Lì forse possiamo trovarla. Chissà.
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