IL RICORDO DI KAHLIL GIBRAN

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Ordina le poesie di Kahlil Gibran Clicca qui Kahlil Gibran è stato un poeta libanese naturalizzato statunitense, nato a New York l’11 aprile 1931. Visto inizialmente come uno scrittore visionario perché le sue parole erano quelle di un profeta, capaci di forgiare le menti e imprimersi indelebili nelle coscienze.  Dall’indole solitaria e riflessiva, il poeta ha parlato del costante fluire dell’acqua, del ciclo della vita e del movimento degli astri tramutando il simbolismo naturale in una realtà effettiva dalla quale trarre preziosi insegnamenti. Le sue opere furono distribuite ben oltre il suo paese d'origine e i suoi scritti divennero famosi anche perché considerati da molti come "perle di saggezza", nonché punti di riferimento mistici. Il suo libro più celebre è stato “Il profeta” pubblicato nel 1923. Un volume peculiare, unico nel suo genere, composto di ventisei saggi scritti sotto forma di poesia. Gibran, in molti dei suoi componimenti, descrive la realtà e il mondo

FESTA DELLA DONNA. PERCHE’ SI FESTEGGIA

giornata della donna

La Giornata Internazionale della Donna, altrimenti nota come “ La giornata delle donna” o “Festa della donna” ricorre il giorno 8 marzo per ricordare tutte le conquiste delle donne in ambito economico, politico e sociale ma soprattutto le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state vittima nel tempo. L’8 marzo ha un significato ben diverso da quello che il consumismo moderno ha voluto imprimergli, è d’obbligo quindi capire le sue reali origini storiche.

La festa della donna nacque negli Stati Uniti come il 'Woman's Day', il giorno della donna, il 3 maggio 1908, quando durante una conferenza del Partito socialista di Chicago, la socialista Corinne Brown prese la parola, causa l'assenza dell'oratore ufficiale designato, discutendo dello sfruttamento operato dai datori di lavoro nei confronti delle operaie e delle discriminazioni sessuali subite in termini salariali.
Una delle prime iniziative di celebrare la giornata internazionale della donna fu presa il 23 febbraio del 1909 negli Stati Uniti su iniziativa del Partito socialista americano. Il successivo 27 febbraio alla Carnegie Hall, tremila donne celebrarono ancora il Woman's Day. Ma sarà solo nel 1910 che le socialiste americane, durante la Conferenza internazionale della donna a Copenaghen, proposero di istituire una comune giornata dedicata alla rivendicazione dei diritti delle donne. L'anno seguente, l'iniziativa venne raccolta anche da Clara Zetkin a Copenaghen, durante la Conferenza internazionale delle donne socialiste. Dai documenti del congresso non risultano chiare le motivazioni che guidarono la scelta proprio verso quella data. Nell’anno 1921, durante lo svolgimento della seconda conferenza delle donne comuniste a Mosca, venne confermata l’8 marzo come data per le celebrazioni della festività, in ricordo della manifestazione contro lo zarismo delle donne di San Pietroburgo nel 1917.
FALSE LEGGENDE 
In una delle leggende storiche, la festa della donna è celebrata in memoria di un episodio in cui alcune operaie americane, chiuse in fabbrica dal padrone perché non partecipassero a uno sciopero, persero la vita a causa di un incendio. Questo accedeva nell'anno 1857. In Italia e altri Paesi si è fatto spesso riferimento a  un rogo del 1908 o 1911 a New York, nel quale persero la vita 134 donne. La leggenda narra che avvenne in una fabbrica di camicie - peraltro inesistente - l'8 marzo. In realtà l'incendio avvenne in febbraio e a seconda dei Paesi cambiano le date, i luoghi e il numero delle vittime. Non vi sono documenti certificativi. 
La leggenda più popolare parla della Cotton, un’industria tessile di New York, dove l’8 marzo, il proprietario della fabbrica, un certo Johnson, rinchiuse nella fabbrica donne che voleva scioperare, barricando tutte le uscite. Poco dopo divampò un incendio,  in cui persero la vita 126 o 134 operaie. Ma dalla visita del Museum of the city of New York, situato nell’Upper East Side, al numero 1220 di Fifht Avenue, le cose evidentemente andarono diversamente. In realtà non vi sono tracce documentate dell’incendio della Cotton, mentre sono presenti immagini sconvolgenti dell’incendio divampato alcuni anni dopo, il 25 marzo 1911, alla Triangle Shirtwaist Company, situata nel cuore di Manhattan, che rappresentava, all’epoca, uno dei maggiori stabilimenti di produzione di capi d’abbigliamento.
IN ITALIA
In Italia la “Giornata internazionale della donna” si tenne per la prima volta nell’anno 1922, per iniziativa del Partito comunista d'Italia. La celebrazione avvenne il 12 marzo, prima domenica successiva all'8 marzo. Il 16 dicembre 1977, l'Assemblea generale delle Nazioni Unite propose a ogni paese di dichiarare un giorno all'anno la 'Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale' e di comunicare la decisione presa al Segretario generale. L'Assemblea riconobbe l'8 marzo, che già veniva festeggiato in diversi paesi, come data ufficiale. Anche l’Italia si è adeguata come tutti i paesi a quella data.
mimosa
simbolo della festa della donna


LA MIMOSA
La scelta sul fiore della mimosa come simbolo della festa della donna risale invece solo al 1946. Infatti in quell’anno le organizzatrici delle celebrazioni romane, in particolare tre donne iscritte all'Unione donne italiane (Udi) Rita Montagnana, Teresa Noce e Teresa Mattei decisero di attribuire un simbolo alla ricorrenza e cercarono un fiore che fosse di stagione e che costasse poco. La scelta la trovarono appunto nella mimosa.
Per la festa della donna potremmo pensare a mille regali che possiamo dare in dono alla donna che è nei nostri pensieri. Potremmo darle un gioiello, un vestito, un profumo, una borsa, un cioccolatino, ma sarebbe comunque un qualcosa che possiamo donarle ogni giorno. Sarebbe più bello riconoscerle il suo amore, non sottovalutare la sua bontà, farla sentire importante perché c'è sempre l'opportunità di poter ricominciare. Tutto questo farlo comunque ogni giorno. Ogni giorno piccoli gesti, frutto di grandi sentimenti, costruiscono qualcosa di grande. 
Un mio augurio particolare a tutte le donne che con i loro mille capricci spezzano la monotonia e riempiono la gioia di vita.

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