8 ORE DI CIBO E DIGIUNO INTERMITTENTE

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Acquisto Amazon consigliato   https://amzn.to/4afbdEV Mangiare per otto ore al giorno e poi digiuno intermittente praticato per più giorni alla settimana può diventare uno stile di vita che aiuta a stare meglio e a perdere peso. Dalla lunga ricerca eseguita ho capito che molti scienziati, dietologi e nutrizionisti sposano questa tesi.  Il digiuno intermittente è una definizione che comprende vari piani alimentari che alternano un periodo di digiuno ed un altro di alimentazione in un periodo ben definito. È al vaglio della ricerca scientifica per valutare se possa produrre una riduzione del peso corporeo paragonabile alla restrizione calorica a lungo termine. Una ricerca del 2018 sul digiuno intermittente in persone obese ha mostrato che ridurre l'introito calorico da uno a sei giorni a settimana, per almeno 12 settimane, è efficace nel ridurre il peso corporeo, in media di 7 chilogrammi. I risultati non erano diversi da una semplice restrizione calorica e gli studi clinici erano st

VIOLENZA AGLI UOMINI

violenza sugli uomini dalle donne

I casi di violenza sessuale o di violenza domestica nei confronti degli uomini sono certamente meno di quelli rivolti verso le donne, tuttavia il fenomeno della violenza nei confronti del genere maschile esiste e non per niente trascurabile. Questo lo sostiene l’esito delle stime in Italia.

Certo che la cronaca nera dei Tg, i talk show e i giornali raccontano di donne che subiscono violenza da parte dei loro, mariti, compagni, fidanzati, padri, a volte anche i figli. Sembra che le donne siano sempre le vittime di tutto e tutti. Sarà pur vero che all’interno delle mura domestiche o delle relazioni tra persone, si possono celare dinamiche comportamentali e psicologiche di qualsiasi genere, ma questo non vuol dire che siano sempre le donne ad essere le vittime.
Il fenomeno dunque non è un evento marginale e presenta scenari molto diversi rispetto a quelli che caratterizzano la violenza nei confronti delle donne, ma è comunque un fenomeno meritevole di essere messo in vista. Non dimentichiamo inoltre che se un atto violento è perpetrato abusando di una condizione d’inferiorità fisica o psichica della persona offesa, il sesso dell’aggressore conta ben poco. Si parla pochissimo dei casi in cui sono le donne a vessare gli uomini, quasi come se il fenomeno non esistesse.  Forse gli uomini vessati sono più restii a dare un allarme o a parlarne con gli altri. Le donne più spesso vittime di attacchi fisici, sventolano i segni che portano, mostrandoli a tutti, invece gli uomini che per lo più subiscono violenze di carattere psicologico non ne parlano. Sono controllati dalle mogli che chiamano in continuazione per controllare dove stanno e cosa stiano facendo o minacciati da divorzi rovinosi se stanno troppo con la propria famiglia di origine. Ci sono anche casi di uomini picchiati dalle mogli. La violenza domestica è un problema vero dove i violenti sono portati ad agire allo stesso modo uomini o donne. Negano la violenza esercitata e colpevolizzano la vittima per giustificare il proprio comportamento. Questi motivi li fanno apparire quasi razionali e convincenti nelle relazioni con gli altri.
Gli studi recenti stanno facendo uscire allo scoperto una casistica maschile sia di violenza domestica sia di violenza sessuale finora sottostimata; per motivi culturali, gli uomini sembra abbiano difficoltà, ancora maggiori rispetto alle donne a riferire aggressioni, soprattutto di tipo sessuale. Questo fenomeno subisce, più di molti altri, un importante under-reporting, ovvero a remare contro nel caso di vittime maschili, vi è quell'indole timorosa sulla propria virilità e  le vittime tendono a segnalare molto meno ciò che hanno subito, per paura di non essere creduti o di essere derisi. Poi ci sono quelli che credono fermamente che la violenza esercitata da una donna nei confronti di un uomo sia meno grave. A prescindere da chi sia il carnefice all'interno della coppia, la sua violenza dovrebbe essere condannata, perché non va tralasciato che spesso all'interno di questi nuclei  vi sono poi eventuali figli che crescerebbero con modelli violenti, per diventare poi da adulti, a loro volta, potenziali vittime o carnefici. Il fenomeno pare stia peggiorando nelle nuove generazioni dove gli stalker femminili sono in aumento.
Circa 3,8 milioni gli uomini in Italia che hanno subito abusi da parte di donne. Per i giovani il dato è preoccupante: nel 2014 gli abusi hanno riguardato il 39% dei ragazzi rispetto al 35% delle coetanee italiane. Questo lo sostiene un'analisi condotta dall'Adnkronos.
VIOLENZA DOMESTICA
I dati ufficiali ISTAT riportano che la maggior parte delle vittime di violenza domestica sono di sesso femminile, e che i carnefici sono di sesso maschile. Invece un numero sorprendente di uomini sono anche vittime di violenza domestica, prendendo in esame sia i rapporti eterosessuali, che quelli omosessuali. Negli stati uniti circa il 28.5% degli uomini è stato vittima di episodi di violenza fisica, psicologica, stupro, o stalking da parte del partner e  un uomo su sette è stato vittima di violenze fisiche ripetute. Secondo un’indagine sulla violenza verso il sesso maschile eseguita dal Professor Giuseppe Macrì dell’università di Siena, la violenza verso gli uomini tocca più punti.
  • aspetto economico: eccessive critiche a causa di un impiego poco remunerato, denigrazioni a causa della vita modesta consentita alla partner, paragoni continui con persone che hanno guadagni migliori, con conseguenziali critiche ed umiliazioni in pubblico per l’abbigliamento il tenore e l’aspetto in genere;
  • paletti della libertà: impedimenti o limitazioni agli incontri con la famiglia d’origine, impedimenti alle attività esterne come sport-hobby-amicizie, sincerità e fedeltà messe insistentemente in dubbio; pedinamenti o controllo degli spostamenti; controllo sul denaro speso;
  • separazione: separazione o cessazione di convivenza minacciata o attuata, con la minaccia di togliere casa e risorse, ridurre in rovina il partner; minaccia di portare via o di ostacolare i contatti con i figli.
I casi di violenza domestica diretti contro gli uomini eterosessuali ricevono scarsa attenzione mediatica eppure l’inchiesta eseguita dal “National Violence Against Woman” (NVAW) ha chiarito il fatto che il sia uomini che donne che riportano una convivenza con un partner hanno sperimentato violenza fisica durante l’arco della convivenza. Le ricerche suggeriscono inoltre che gli omosessuali e gli eterosessuali subiscono gli stessi identici tipi di violenza domestica.
ABUSI SESSUALI
L’abuso sessuale da parte delle donne è creduta poco attuabile per la convinzione che non sia possibile per i maschi rispondere sessualmente quando sottoposti a molestie sessuali. Invece secondo la rivista scientifica Archives of Sexual Behavior, l’erezione in uomo può avvenire anche in una serie di stati emotivi diversi, tra i quali anche la rabbia e la paura. E’ possibile dunque, non solo attraverso stimolazioni sessuali non volute, ma anche mediante minacce verbali o ritorsioni, oppure mediante oggetti utilizzati per sovrastare la potenza corporea della vittima. In casi estremi accade anche di approfittare di un uomo in stato di perdita di coscienza o tramite sostanze pro erezione come il viagra. Lo stupro è configurato anche nella forzatura degli uomini ad avere rapporti sessuali in forme a loro non gradite, come rapporti sado-maso o rapporti in corso di mestruazioni, o rapporti sessuali con altre persone, incluso sesso di gruppo o scambi di coppia. La violenza è usualmente praticata in maniera passiva, ovvero facendosi penetrare contro la volontà dell’altro. In altri casi la donna attiva, penetra il maschio attraverso sex toys, oppure oggetti contundenti come bottiglie. Tutto questo accade ma purtroppo è stato dimostrato che l’aggressore di sesso femminile viene percepito meno cattivo e quindi viene meno disprezzato di quello maschile, che è percepito come più offensivo e pericoloso.
VIOLENZA IN PRIGIONE
Le stime del dipartimento di giustizia americano (DOJ) [37] riportano  un’incidenza annuale di 149,200 casi di violenza sessuale all'interno delle carceri, con oltre 55,000 adulti che hanno subito violenza da parte del personale della prigione. L’analisi ha riscontrato che la maggior parte delle vittime di abusi in questo caso è di sesso maschile. La definizione della violenza sessuale nelle carceri include atti o contatti non consenzienti per via orale, anale, penetrazioni. Il gruppo EveryOne ha raccolto le segnalazioni in Italia delle violenze sessuali subite da detenuti di differenti carceri, soprattutto in giovane età. Almeno tremila casi di stupro all’anno.
Damian Green ha lanciato una campagna governativa chiamata #breakthesilence, “rompi il silenzio”, mirata a rendere più facile, anche per gli uomini, parlare e denunciare casi di violenza sessuale.
Anche in questo le donne hanno raggiunto l'ambita parità.

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