I casi di violenza sessuale o di violenza
domestica nei confronti degli uomini sono certamente meno di quelli rivolti
verso le donne, tuttavia il fenomeno della violenza nei confronti del genere
maschile esiste e non per niente trascurabile. Questo lo sostiene l’esito delle
stime in Italia.
Certo che la cronaca nera dei Tg, i talk
show e i giornali raccontano di donne che subiscono violenza da parte dei loro,
mariti, compagni, fidanzati, padri, a volte anche i figli. Sembra che le donne
siano sempre le vittime di tutto e tutti. Sarà pur vero che all’interno delle
mura domestiche o delle relazioni tra persone, si possono celare dinamiche
comportamentali e psicologiche di qualsiasi genere, ma questo non vuol dire che
siano sempre le donne ad essere le vittime.
Il fenomeno dunque non è un evento
marginale e presenta scenari molto diversi rispetto a quelli che
caratterizzano la violenza nei confronti delle donne, ma è comunque un fenomeno
meritevole di essere messo in vista. Non dimentichiamo inoltre che se un atto
violento è perpetrato abusando di una condizione d’inferiorità fisica o
psichica della persona offesa, il sesso dell’aggressore conta ben poco. Si
parla pochissimo dei casi in cui sono le donne a vessare gli uomini, quasi come
se il fenomeno non esistesse. Forse gli uomini vessati sono più
restii a dare un allarme o a parlarne con gli altri. Le donne più spesso
vittime di attacchi fisici, sventolano i segni che portano, mostrandoli a
tutti, invece gli uomini che per lo più subiscono violenze di carattere
psicologico non ne parlano. Sono controllati dalle mogli che chiamano in
continuazione per controllare dove stanno e cosa stiano facendo o minacciati da
divorzi rovinosi se stanno troppo con la propria famiglia di origine. Ci sono
anche casi di uomini picchiati dalle mogli. La violenza domestica è un
problema vero dove i violenti sono portati ad agire allo stesso modo uomini o
donne. Negano la violenza esercitata e colpevolizzano la vittima per
giustificare il proprio comportamento. Questi motivi li fanno apparire quasi
razionali e convincenti nelle relazioni con gli altri.
Gli studi recenti stanno facendo uscire
allo scoperto una casistica maschile sia di violenza domestica sia di violenza
sessuale finora sottostimata; per motivi culturali, gli uomini sembra
abbiano difficoltà, ancora maggiori rispetto alle donne a riferire aggressioni,
soprattutto di tipo sessuale. Questo fenomeno subisce, più di molti altri, un
importante under-reporting, ovvero a remare contro nel caso di vittime maschili,
vi è quell'indole timorosa sulla propria virilità e le vittime tendono a segnalare molto meno ciò
che hanno subito, per paura di non essere creduti o di essere derisi. Poi ci
sono quelli che credono fermamente che la violenza esercitata da una donna nei
confronti di un uomo sia meno grave. A prescindere da chi sia il carnefice
all'interno della coppia, la sua violenza dovrebbe essere condannata, perché
non va tralasciato che spesso all'interno di questi nuclei vi sono
poi eventuali figli che crescerebbero con modelli violenti, per diventare poi
da adulti, a loro volta, potenziali vittime o carnefici. Il fenomeno pare
stia peggiorando nelle nuove generazioni dove gli stalker femminili sono in
aumento.
Circa 3,8 milioni gli uomini in Italia che
hanno subito abusi da parte di donne. Per i giovani il dato è preoccupante: nel
2014 gli abusi hanno riguardato il 39% dei ragazzi rispetto al 35% delle coetanee
italiane. Questo lo sostiene un'analisi condotta dall'Adnkronos.
VIOLENZA DOMESTICA
I dati ufficiali ISTAT riportano che la
maggior parte delle vittime di violenza domestica sono di sesso femminile, e
che i carnefici sono di sesso maschile. Invece un numero sorprendente di uomini
sono anche vittime di violenza domestica, prendendo in esame sia i rapporti
eterosessuali, che quelli omosessuali. Negli stati uniti circa il 28.5% degli
uomini è stato vittima di episodi di violenza fisica, psicologica, stupro, o
stalking da parte del partner e un uomo su sette è stato vittima di
violenze fisiche ripetute. Secondo un’indagine sulla violenza verso
il sesso maschile eseguita dal Professor Giuseppe Macrì dell’università
di Siena, la violenza verso gli uomini tocca più punti.
- aspetto economico: eccessive critiche a
causa di un impiego poco remunerato, denigrazioni a causa della vita modesta
consentita alla partner, paragoni continui con persone che hanno guadagni
migliori, con conseguenziali critiche ed umiliazioni in pubblico per l’abbigliamento
il tenore e l’aspetto in genere;
- paletti della libertà: impedimenti o
limitazioni agli incontri con la famiglia d’origine, impedimenti alle attività
esterne come sport-hobby-amicizie, sincerità e fedeltà messe insistentemente in
dubbio; pedinamenti o controllo degli spostamenti; controllo sul denaro speso;
- separazione: separazione o cessazione
di convivenza minacciata o attuata, con la minaccia di togliere casa e risorse,
ridurre in rovina il partner; minaccia di portare via o di ostacolare i
contatti con i figli.
I casi di violenza domestica diretti
contro gli uomini eterosessuali ricevono scarsa attenzione mediatica eppure l’inchiesta
eseguita dal “National Violence Against Woman” (NVAW) ha chiarito il fatto che
il sia uomini che donne che riportano una convivenza con un partner hanno
sperimentato violenza fisica durante l’arco della convivenza. Le ricerche
suggeriscono inoltre che gli omosessuali e gli eterosessuali subiscono gli stessi
identici tipi di violenza domestica.
ABUSI SESSUALI
L’abuso sessuale da parte delle donne è creduta
poco attuabile per la convinzione che non sia possibile per i maschi
rispondere sessualmente quando sottoposti a molestie sessuali. Invece secondo
la rivista scientifica Archives of Sexual Behavior, l’erezione in uomo può
avvenire anche in una serie di stati emotivi diversi, tra i quali anche la rabbia
e la paura. E’ possibile dunque, non solo attraverso stimolazioni
sessuali non volute, ma anche mediante minacce verbali o ritorsioni, oppure
mediante oggetti utilizzati per sovrastare la potenza corporea della vittima. In
casi estremi accade anche di approfittare di un uomo in stato di perdita di
coscienza o tramite sostanze pro erezione come il viagra. Lo stupro è
configurato anche nella forzatura degli uomini ad avere rapporti sessuali in
forme a loro non gradite, come rapporti sado-maso o rapporti in corso di
mestruazioni, o rapporti sessuali con altre persone, incluso sesso di gruppo o scambi
di coppia. La violenza è usualmente praticata in maniera passiva, ovvero facendosi
penetrare contro la volontà dell’altro. In altri casi la donna attiva, penetra
il maschio attraverso sex toys, oppure oggetti contundenti come bottiglie. Tutto
questo accade ma purtroppo è stato dimostrato che l’aggressore di sesso
femminile viene percepito meno cattivo e quindi viene meno disprezzato di
quello maschile, che è percepito come più offensivo e pericoloso.
VIOLENZA IN PRIGIONE
Le stime del dipartimento di giustizia
americano (DOJ) [37] riportano un’incidenza annuale di 149,200 casi di
violenza sessuale all'interno delle carceri, con oltre 55,000 adulti che hanno
subito violenza da parte del personale della prigione. L’analisi ha riscontrato
che la maggior parte delle vittime di abusi in questo caso è di sesso maschile.
La definizione della violenza sessuale nelle carceri include atti o
contatti non consenzienti per via orale, anale, penetrazioni. Il gruppo
EveryOne ha raccolto le segnalazioni in Italia delle violenze sessuali subite
da detenuti di differenti carceri, soprattutto in giovane età. Almeno tremila
casi di stupro all’anno.
Damian Green ha lanciato una campagna
governativa chiamata #breakthesilence, “rompi il silenzio”, mirata a rendere
più facile, anche per gli uomini, parlare e denunciare casi di violenza
sessuale.
Anche in questo le donne hanno raggiunto l'ambita parità.
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