8 ORE DI CIBO E DIGIUNO INTERMITTENTE

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Acquisto Amazon consigliato   https://amzn.to/4afbdEV Mangiare per otto ore al giorno e poi digiuno intermittente praticato per più giorni alla settimana può diventare uno stile di vita che aiuta a stare meglio e a perdere peso. Dalla lunga ricerca eseguita ho capito che molti scienziati, dietologi e nutrizionisti sposano questa tesi.  Il digiuno intermittente è una definizione che comprende vari piani alimentari che alternano un periodo di digiuno ed un altro di alimentazione in un periodo ben definito. È al vaglio della ricerca scientifica per valutare se possa produrre una riduzione del peso corporeo paragonabile alla restrizione calorica a lungo termine. Una ricerca del 2018 sul digiuno intermittente in persone obese ha mostrato che ridurre l'introito calorico da uno a sei giorni a settimana, per almeno 12 settimane, è efficace nel ridurre il peso corporeo, in media di 7 chilogrammi. I risultati non erano diversi da una semplice restrizione calorica e gli studi clinici erano st

DONNA MOLTO PIU' DI UN CORPO.

corpo

Penso che oramai siamo in una situazione di parità sostanziale nei generi, anche se alcune donne continuano a negarlo. Forse ci sono ancora dei passi da fare per il perseguimento del fine, ma le coscienze delle giovani generazioni, le danno anche per scontate. Bisogna sempre lottare per i diritti acquisiti  altrimenti vanno persi, ma intanto sono stati acquisiti. Penso si possa affermare di vivere in una diffusa cultura di genere. Lo donne ha già diffuso e dimostrato, facendole conoscere a tutte, quelle che sono le loro potenzialità e capacità, battendo sempre sui quei punti che ancora vincolano, e a loro dire frenano, il pieno sviluppo femminile ed i limiti all'accesso al mondo del lavoro e alle posizioni di vertice.

Investire sulle donne ha un effetto positivo anche sulla salute e sulla nutrizione, sullo sviluppo cognitivo dei figli e quindi sul capitale umano e sociale. Le donne possono costituire una leva importante per la ripresa del nostro Paese. Anche la politica di tutti i paesi stanno traendo vantaggio da una maggiore presenza femminile, che è in alcuni casi è anche di particolare rilievo, come per la Germania o l’Inghilterra. A livello imprenditoriale, la globalizzazione dei mercati ha imposto un’ immissione di tutte le risorse competenti disponibili, anche quelle tipicamente femminili perché hanno i pregi della minore aggressività, prudenza, adattabilità, capacità di mediare e di accogliere.
Oggi, molte sono le tappe raggiunte sul sentiero del riequilibrio, soprattutto sul fronte dell’acquisizione dei diritti, ma il percorso non è ancora terminato e le differenze nella velocità e intensità dei progressi permangono elevate, alcune questioni di fondo restano ancora attuali e migliorabili. Si ci sono aree del mondo in cui si negano alle donne i diritti elementari: in Arabia Saudita vengono loro impedito di fare molte cose come avere piano accesso all’istruzione, alle cure mediche e alle prospettive di una carriera lavorativa. La violenza a danno delle donne è diffusa e persistente. Si tratta di un fenomeno strutturale, cui sono associati molti fattori culturali e di pregiudizi. Nella fase attuale di grandi e rapidi cambiamenti, la violenza può anche essere una risposta all’incapacità di cambiare, di adattarsi a nuovi ruoli.
In Italia abbiamo oggi un Governo formato per metà da Ministri donne, quindi va dato atto che quelle persistenti radici di divari di genere, professanti in certi casi in modo prolisso, sono in decadenza e non più attuali, anzi in certi governi le donne sono pure al comando.
Oramai il riconoscimento dei talenti di tutti, a prescindere dal sesso, le migliori capacità, il clima più disteso tra i generi, la crescita in produttività, vengono ugualmente distribuiti tra uomini e donne, assicurando e stimolando, tra l’altro ogni opportunità e condividendo anche a pieno il ruolo genitoriale. E’ diventata una questione culturale, di educazione, di evoluzione sociologica dei ruoli, anche se vi sono ancora piccoli stereotipi radicati nella nostra cultura. Questi stereotipi possono essere all’origine di un fenomeno spesso non percepito e pertanto difficile da combattere, la “discriminazione implicita”, che magari è non voluta, ma che è alla base di scelte in qualche caso in sfavore delle donne.
I valori importanti, quelli che ci accomunano tutti, uomini e donne, giovani e anziani, sono alla base del vivere civile e del rispetto della dignità di tutti, quindi porteranno gradatamente alla assoluta parità. Infatti lo dimostra la straordinarietà di alcune donne che si sono imposte in ogni settore, da quello di ballerina a cantante, scrittrice, scienziate, astronaute, sportive, politiche, attrici.
Non manca a nessuno il coraggio di dare rilevanza ai successi e mete raggiunte da tante donne “Rita Levi Montalcini, Jane Austen, Michelle Obama, Maria Montessori, Madonna,” competenti o particolarmente impegnate e significative; donne che sono diventate anche esempio da seguire e immolare. Queste donne affermate forniscono modelli utilissimi a trasmettere in altre donne con spirito di emulazione. Molte donne oggi gridano ai quattro venti certe distinzioni e discriminazioni che le stesse donne hanno subito per molti anni. Un esempio ne è il libro scritto da Louise O’Neill.

libro di louise o'neill solo per sempre tua

Il libro parla di donne tutte magre, belle, compiacenti. ln eterna competizione, impegnate a scegliere il make up, abbinare vestiti, contare calorie e postare  la propria immagine sui social. Sono le protagoniste di “Solo per sempre tua” scritto  dell'irlandese Louise O'Neill. Donne non reali ma create in laboratorio, disegnate per essere esteticamente perfette e piacere a tutti, soprattutto ai maschi che le potranno scegliere come compagne o concubine. Scelte solo per le loro forme e il loro peso.  Sono tutte le donne moderne veramente ossessionate dalla bilancia, e dalla vecchiaia, dopate da farmaci per dormire o controllare il peso, raggirate dai massaggi catalogate e classificate.
Solo per sempre tua è stato descritto dalla critica come il romanzo femminista. Secondo l’autrice educazione e istruzione rappresentano il potere perché il sapere è forza ed il concetto di femminismo non può essere rivolto solo a donne bianche ma anche a tutte le razze. In sostanza Louise sostiene che le donne sono state educate ad essere gentili, gradevoli, brave ragazze: ma è stato solo un modo per tenerle sotto controllo! A oggi la vita le ha insegnato che, come donna è molto di più di un corpo. 

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